Estratti da La logica del lupo di Alex Lake

Una storia avvincente e realistica sulla rete di pressioni, timori e drammi che si dipana attorno alla scomparsa di un minore, travolgendo la vita delle persone coinvolte. Un thriller psicologico mozzafiato, che mette in scena una delle paure più concrete e inquietanti del nostro tempo.

Voglio condividere con tutti voi i passi che più mi hanno colpito, e per chi interessato il link della mia recensioneLa logica del lupo di Alex Lake, Neri pozza.

Recensione : La logica del lupo di Alex Lake

La giustizia non esiste. Il lupo che sbrana l’agnello si preoccupa forse di cosa è giusto e cosa no? Si fa scrupoli ad annientare una vittima innocente? No, pensa solo a placare i morsi della fame. Il lupo non si pone problemi riguardo a cosa è giusto o ingiusto. Prende ciò di cui ha bisogno, è mosso soltanto dalla logica della necessità. Giusto, ingiusto, sbagliato sono concetti che non rientrano nella sua visione del mondo.

«L’ho persa» disse. «Ho perso mia figlia». Prima o poi, capita a tutti i genitori. In un supermercato, in biblioteca, nel giardino di casa…

Oppure non risponde, e allora ti prende la paura, ti si contraggono i muscoli della schiena, ti si annoda lo stomaco, ti guardi freneticamente…Tu giuri che lo terrai sempre sott’occhio, che non ti lascerai distrarre mai più, nemmeno per un secondo. Perché a volte basta un secondo. Sì, un secondo. In un secondo un bambino può correre in mezzo alla strada, venire preso e caricato su un furgone oppure girare l’angolo e allontanarsi abbastanza da farti passare dieci minuti d’inferno.  Continua a leggere

Recensione : La logica del lupo di Alex Lake

Il logica del lupo di Alex Lake, edito da Neri Pozza.

Quante volte ci è capitato di fare tardi ad un appuntamento? Troppo impegnati a risolvere un problema dell’ultimo minuto, o semplicemente perché siamo incappati in un ingorgo, o in una fila chilometrica alla cassa del supermercato… A quante donne sarà capitato? Tantissime! Sempre di corsa, in una lotta perenne contro il tempo. Quel tempo che scandisce ogni secondo della giornata, che ti fa sentire inadeguata come madre e come donna. E questa è esattamente la situazione che sta vivendo Julia, giovane avvocato alle prese con un divorzio e con la responsabilità di una figlia. È facile, quindi, commettere un errore, e un semplice ritardo può rivelarsi fatale.

Anna, la figlia di Julia, una bambina di cinque anni è sparita nel nulla, volatilizzata. Il tutto davanti ai cancelli della scuola, nessuno ha visto e sentito nulla. Come è possibile rapire una bambina in pieno giorno e non essere notati o ripresi in alcun modo? Queste sono le tante domande che si pongono i genitori di Anna e gli investigatori che stanno cercando di far luce su un rapimento così anomalo. Pensieri spaventosi assillano Julia, immagini cupe che cominciano a prendere forma nella sua testa man mano che le indagini procedono. Nulla sembrava presagire un fatto così spaventoso, e tutti possono essere i colpevoli. Gli inquirenti si soffermano sul loro passato, sulla loro vita privata, sugli attriti, sull’imminente divorzio; e la stampa, nel frattempo, viene a conoscenza di alcune rivelazioni e scatena una aggressione mediatica nei confronti di Julia, unica colpevole agli occhi dell’intera società.

Quando nasce un figlio, nasce anche la paura. Continua a leggere

La Rugby Rovigo,vittima delle proprie debolezze di Stefano Padovan

Una nuova pagina dedicata alla FemizCz Rovigo, dalla mirabile penna dell’autore Stefano Padovan, puntualizzando che si tratta di una metafora autobiografica in chiave sportiva, con la traspozione dell’idea de “Il sosia” di Fëdor Dostoevskij.

Leggiamo insieme…

Si potrebbe quasi dire che sabato scorso la Rugby Rovigo sia stata vittima delle proprie debolezze, delle proprie incertezze, dei propri tentennamenti, e quindi dei propri errori.

Nello sport la prima sfida che si deve affrontare non è contro l’avversario, ma contro noi stessi e la misura della vittoria, o della sconfitta, sono solo il risultato riflesso di quanto le nostre capacità siano state forti o deboli nei confronti dell’impegno assunto.

Questo principio sacro è tanto vero sia negli sport di squadra quanto in quelli individuali, come ad esempio nel nuoto o nell’atletica leggera, la regina degli sport.

Si potrebbe quasi dire che esiste un altro noi, un nostro “sosia”, che alle volte riusciamo a vincere sconfiggendolo, e altre volte invece egli ci piega mortificandoci a terra, fino a farci assaggiare il gusto acre della polvere. Continua a leggere

Estratti da Le regole del tè e dell’amore di Roberta Marasco

Il è un notissimo infuso ricavato dalle foglie di una pianta legnosa, la “Camellia sinensis”, ed è la più antica bevanda dell’Estremo Oriente.

Andiamo alla scoperta di alcune varietà di tè, grazie a Le regole del tè e dell’amore di Roberta Marasco, romanzo edito da tre60.

Leggere Le regole del tè e dell’amore di Roberta Marasco, mi ha aperto un universo di sapori e sensazioni, legate tutte a questa ottima bevanda ambrata, e per questo motivo voglio condividere con voi le brevi introduzioni ai capitoli che l’autrice ha dedicato ad alcune varietà di tè esistenti.Bevanda entrata nel nostro quotidiano ormai da tempo, ma pochi conoscono la sua storia o le varietà, i rituali di preparazione e le curiosità.

Colgo l’occasione per ringraziare la tre60 per avermi proposto questa lettura, e per chi fosse interessato, può trovare la mia recensione nel mio Blog.

KEEMUN MAO FENG

Tè nero cinese dolce e aromatico, dal sapore pieno e deciso, con un sottile retrogusto di miele e di fiori, e una nota leggermente affumicata. È uno dei tè più importanti della Cina ed è considerato uno dei più raffinati. Al palato arrivano note speziate e di cioccolato, con un finale dolce e piccante che lo rende inconfondibile.

MOONLIGHT

Tè bianco raro e pregiato, proveniente dalla regione cinese dello Yunnan, dove viene raccolto esclusivamente a mano. Ha un gusto morbido, con note mielate, che ricordano la frutta matura. I germogli, grandi e vellutati, vengono raccolti ad aprile, dalle piantagioni ad alta quota, e fatti essiccare all’antica, al buio e su graticci di bambù.

TIE GUAN YIN

Uno degli Oolong più famosi ed apprezzati, dalle foglie carnose e dal profumo intenso e avvolgente. Il suo nome significa Dea di ferro e della Misericordia, dalla leggenda che narra di un contadino che si prese cura della statua della dea e fu ricompensato con una pianta di tè. Ha un gusto dolce e persistente quasi mielato, e un aroma intenso che ricorda gli agrumi. Ricercato anche per le sue proprietà drenanti e antiossidanti. Continua a leggere

Recensione : Il giardino dei fiori segreti di Cristina Caboni

Con Il giardino dei fiori segreti, edito da Garzanti, l’autrice Cristina Caboni ha continuato la tradizione naturalistica dei suoi precedenti romanzi, ponendo sempre al centro dell’attenzione il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente; infatti questo filone, a lei tanto caro, la caratterizza e lo ritroviamo in tutti i suoi scritti. Qui in particolare viene posto l’accento sul rapporto che intercorre tra l’uomo e la natura, e il giardino in questo contesto, rappresenta un luogo magico, affascinante da tutelare e proteggere. Sui giardini si è scritto fin dalle epoche più remote, hanno sempre rappresentato luoghi di raccoglimento, di meraviglia, di scoperta. Per la matriarca della famiglia Donati, Giulia, il giardino non è un luogo inanimato, è un compagno, un amante fedele, un amico sincero, al punto da donargli un cuore ed un’anima. Un’entità con cui confrontarsi, parlare, un testimone della sua vita e delle sue scelte. Infatti saranno le sue scelte del passato a costringerla a richiamare a sé suo figlio e le sue due nipoti. Antichi rancori li hanno allontanati, ma ora è tempo di perdonarsi e unire le forze per salvare la tenuta di famiglia, il grande giardino che è stato l’orgoglio dei Donati fin dall’antichità.

La prima parte del libro si focalizza sul riavvicinamento tra Viola e Iris, le due nipoti, gemelle separate in tenera età, causa la separazione dei genitori. Le due ragazze scoprono solo per puro caso di essere sorelle, dopo le shock iniziale, scoprono altresí di avere una famiglia nella lontana Italia.

Da qui sono iniziate le mie perplessità, quale genitore opterebbe per una scelta così scellerata? Come può una madre rinunciare ad una delle figlie? Stesso per il padre. Lo sconcerto mi ha assalita. In più mi ha tanto ricordato la trama di un film degli anni sessanta, intitolato Il cowboy con il velo da sposa, Continua a leggere