Recensione : Infinito+1 di Amy Harmon

La lettura di “Infinito +1” (Newton Compton) di Amy Harmon è stata dettata unicamente da “I cento colori del blu”, romanzo che mi ha letteralmente conquistata.

È stato inevitabile confrontare le due opere, e ahimè il paragone non ha retto. Questo suo ultimo romanzo non mi ha colpito, più che altro non mi ha coinvolto.

Capisco che ogni libro segue un percorso narrativo diverso, come diverse sono le storie, e sicuramente incide anche la crescita dello stesso autore, tante sono le variabili in gioco, ammetto e comprendo tutto, ma qui i personaggi e l’intera storia non mi sono risultati credibili, oserei dire surreali.

Ne sono enormemente dispiaciuta, conosco questa bravissima autrice, la sua scrittura sa toccare le corde più profonde del nostro essere, e la sua connessione con i personaggi è speciale.

I nostri due protagonisti, Bonnie e Clyde, sono accomunati da dolorose esperienze del passato legati alla scomparsa prematura dei fratelli. Entrambi stanno attraversando un periodo difficile della propria vita, ognuno perso nei propri abissi, e in un momento di disperazione Bonnie si ritrova a compiere un gesto avventato, ma viene salvata e ricondotta alla vita da Clyde. Questo sarà l’unico motivo per cui Bonnie e Clyde incroceranno le proprie strade. Un segno del destino? Chi può dirlo. Continua a leggere

Malala

Pomeriggio interessante in compagnia di un documentario del National Geographic, dedicato alla vita di Malala, e ispirato al libro autobiografico “Io sono Malala”, edito da Garzanti.

Penso che ormai siano in pochi a non sapere chi sia Malala Yousafzai, giovane studentessa pakistana, che si è rifiutata di sottostare alle imposizioni dei talebani.

Malala Yousafzai, la più giovane Premio Nobel per la Pace (2014) della storia, è rappresentata come una ragazza comune, ma la sua vita l’ha portata a vivere in giovane età esperienze terribili, che l’hanno quasi condotta alla morte. Il suo coraggio, la sua lotta per il diritto universale di vivere e studiare, deve essere d’esempio a tutti noi, che viviamo questi diritti in maniera inconsapevole.

Un vissuto difficile, quello di Malala, sotto la minaccia continua di ritorsioni, ma in costante lotta per la libertà e per la tolleranza. I suoi discorsi, pronunciati durante le sue numerose conferenze, ribadiscono la sua lotta per il diritto allo studio. Continua a leggere

Recensione :Freddo fuoco bruciato di Marisa Pezzella

Merito alla giovane autrice emergente, Marisa Pezzella, per aver scritto un libro credibile, da tutti i punti di vista.

Con un taglio semplice, aperto, le storie di Eva, Dylan e Riccardo ci entrano nell’anima.

La trama ti cattura fin dalle prime pagine, nulla è scontato o prevedibile, le storie sono affini alla nostra realtà. Quando il dolore per una perdita ci annienta, nel fisico e nella mente. Ritrovandoci a lottare contro l’incapacità di accettare questa sofferenza, e si intraprende una lotta quotidiana con i propri sensi di colpa. Il sentirsi sempre sul baratro, ed esserne consapevoli, ma incapaci di reagire, cercando soluzioni lì dove c’è solo il piacere di un attimo, senza trovare la pace tanto sognata.

“Portami via” sussurro sulle labbra di Veronica…

L’intero romanzo ruota intorno a tre personaggi, tutti alle prese con i propri fantasmi. Con i ricordi di un passato onnipresente, difficile da archiviare. Le loro vite si incroceranno, si scontreranno per vari e diversi motivi, si intuisce un legame, qualcosa che li accomuna, ma resta ben celato fin quasi alla fine, grazie e merito alla Pezzella, per la giusta dose di suspense e pathos. Le emozioni sono il cardine dell’intera vicenda, albergano in ogni pagina con eleganza senza mai strafare, ogni lettore può rispecchiarsi, sentirsi dentro alla storia.

Questo l’ho apprezzato moltissimo, non c’è esasperazione, c’è la storia, nuda e cruda, tutto si concentra sulle loro vite, sugli inganni, le sofferenze, ma anche sulla bellezza dell’amore, dei primi amori. Continua a leggere

Recensione : L’imperfetta di Carmela Scotti

Pareri contrastanti mi attanagliano. “L’imperfetta” di Carmela Scotti non è un libro che lascia indifferenti, ma nello stesso tempo mi ha angustiato, mi ha lasciato l’amaro in bocca.

La storia di Catena è molto affine a quella di tante donne di oggi che subiscono soprusi, e violenze dagli uomini.

La protagonista, una giovane ragazza, si ritrova ben presto orfana e in balìa di un perfido patrigno, che abuserà del suo corpo e della sua anima. Costretta a prendere in mano il suo destino e decidere per esso, commetterà il più tragico degli omicidi, e per questo verrà condannata prima ad una vita di stenti e violenze, poi confinata in una prigione in attesa dell’esecuzione. Sola e senza nessun sostegno morale, non le resterà altro che rifugiarsi nei ricordi, tutti legati indissolubilmente alla figura paterna, uomo gentile e amorevole. E attraverso i suoi insegnamenti, la sua voce e i suoi libri proverà a trarre la “bellezza” in un mondo oscuro e brutale.

“Nel momento in cui chiuse gli occhi, io, sua figlia Catena, dissi ‘padre’ per l’ultima volta, perché la parola moriva con lui. Prima, quando mio padre viveva, tutto iniziava, accadeva e finiva. Dopo è stato solo un precipizio, un tempo spaccato, come il fuoco d’artificio nella notte, in mille pezzi e poi più niente.”

Le parole del padre l’accompagneranno, la sosterranno lì dove non c’è neanche una ragione per continuare a vivere. Inafferrabile, evanescente, ma più vivo che mai, tutto ruoterà intorno alla sua figura. La ragazza riuscirà a sopravvivere grazie a lui. Cercato disperatamente tra le foglie dei boschi, negli occhi di un bambino, tra le spire del vento; figura emblematica, onnipresente è sempre invocato da Catena come l’unico uomo che l’abbia mai veramente amata. Continua a leggere

Recensione : Il battito del sangue di Tess Gerritsen

 

Sempre più proficua la collaborazione con la Longanesi, oggi vi presento il “Il battito del sangue” di Tess Gerritsen.

L’amore per la musica spinge una giovane musicista ad acquistare un vecchio spartito durante un suo viaggio in Italia. Le note di quell’antico valzer incantano da subito Julia, che ne rimane affascinata ed incuriosita. Un valzer che inizia con una melodia semplice in mi minore, per farsi poi sempre più veloce e intenso, fino a diventare così penetrante e disarmonico da far rabbrividire.

Julia vuole a tutti costi suonare quel valzer, e si appresta a farlo una volta tornata a casa, ignara ed inconsapevole delle ripercussioni che ci saranno. La sua vita e quella dei suoi cari sarà messa in pericolo, perché ogni volta che lei suonerà quel valzer, sua figlia commetterà atti di una violenza e di una brutalità inaudita. Nessuno ne comprende il motivo, si fanno mille congetture, fino a quella più temuta, che porterà all’allontanamento forzato della figlia dalla madre.

Julia si vede costretta a fuggire e ad indagare sul manoscritto, perché vuole svelare il mistero che si cela dietro la composizione. Quindi si ritrova in Italia, dove tutto è iniziato. Finalmente scopre l’autore del valzer, ne conosce la storia, viene coinvolta in un complotto, la sua vita sarà messa in pericolo per uno spartito che racchiude una storia atroce, un segreto nascosto nella Storia, della Venezia dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Alternando passato e presente, in un gioco di ruoli conosceremo Lorenzo Todesco, giovane violinista ebreo e compositore di quella musica maledetta, i cosiddetti diabolus in musica, accordi tanto dissonanti e fastidiosi da essere proibiti nella musica sacra medievale. Continua a leggere

Recensione : Virginia di Paolo Maria Rocco

Paolo Maria Rocco ci narra di “Virginia”, protagonista di un racconto emblematico, dove tutto ruota intorno alla musica, e all’amore per essa.

Virginia diventa,quindi, agli occhi del lettore, la personificazione di un sogno, di un’ossessione. Ci si chiede allora, fino a che punto ci si può spingere per un’ossessione?

L’autore e altri personaggi, certamente non marginali, ma narratori, testimoni, ci accompagnano lungo il percorso intrapreso da questa giovane pianista americana che si dedica alla ricerca delle pagine mancanti di un antico brevarium musicale attribuito a Guido d’Arezzo. Tutto il racconto ruota, apparentemente, intorno a questa ricerca, che si fa man mano sempre più intrigante, ma in realtà è più un viaggio verso la libertà di espressione, lontano dal conformismo, dalle regole.

La pianista mi ha affascinato da subito, per la sua intraprendenza, per aver colto lo spirito, l’essenza della musica. Questa scoperta epocale la travolge a tal punto, da mettere in gioco tutta la sua vita personale e professionale.

Nel momento in cui le è stato mostrato il brevarium, ha compreso quale sarebbe stato il suo scopo nella vita. È cambiata la sua percezione dell’arte, della musica, e forse anche del mondo. Continua a leggere

Recensione : Un firmamento di stelle di Rosaria Andrisani

Un firmamento di stelle”…evocano sussurri… così scrive Rosaria Andrisani, sussurri di vita.

Indubbiamente la donna è al centro di questi versi, semplici parole di una intensa delicatezza, evocano ricordi malinconici, di un passato lontano, ma vicino al cuore.

Un’esperienza nuova quella della poesia, ho sempre avuto un timore quasi reverenziale nei suoi confronti. Non c’è un motivo di fondo, forse nessuno mi ha mai insegnato ad amarla ed apprezzarla come merita, ho letto solo qualche verso qua e là. Anche se questo non vuol dire che io non ammiri chi possiede questo meraviglioso dono, quello di comporre versi per l’anima. E questo è esattamente quello che ho sentito leggendo i versi di Rosaria Andrisani. Mi sono sentita fin da subito coinvolta, inglobata nell’anima del poeta. Quindi sono felice per questa bellissima opportunità!

Si è aperto un universo di immagini dinanzi a me, colori, profumi della mia infanzia. Ricordi di un mio passato, confuso, amalgamato a quello di altre donne, che prima sono state figlie, madri e infine donne.

Sbocciate alla vita, ansiose di vivere, sognatrici; un caleidoscopio di emozioni racchiusi in semplici ed essenziali “parole”, legate tra loro da un filo invisibile. Continua a leggere